"Flexion" in Etruscan

From: erobert52@...
Message: 8627
Date: 2001-08-20

Glen suggests that Etruscan was a flexional language,
and points to R.S.P. Beekes' and L.B. van der Meer's
writings on the matter in support of his position.
Beekes and van der Meer's position largely follows
that of Helmut Rix's "La scrittura e la lingua", 1985.

As Rix's explanation is more careful and made in
greater detail, I have reproduced below some of his
discussion of noun morphology in Etruscan in support
of my position that Etruscan was agglutinative and
not flexional. I have restricted myself to noun
morphology because this is the best understood and
least controversial part of Etruscan grammar. I have
only reproduced discussion of areas which directly
concern this typological issue.

The distinction I wish to make between flexional and
agglutinative is that affixes in flexional languages
tend to be complicated, inconsistent, multi-purpose
and more closely bound to their headwords as in e.g.
Latin, whereas affixes in agglutinative languages
tend to be simple, regular, consistent, have a
single-purpose and are freer in that concatenation of
multiple affixes is normal, as in e.g. Turkish.
IMO Etruscan falls into the latter category.

As Rix explains below, the apparent classes of noun
declension alluded to by some writers are no more
than reflections of an elided vowel in archaic
Etruscan, and differences in behaviour due to gender
are a recent innovation.

"In etrusco ... i suffissi designano in genere una
sola categoria (non diverse categorie, come accade
in latino, dove la desinenza -es esprime sia il caso
nominativo sia il numero plurale)" ...

"Nella flessione del sostantivo si distinguono le
categorie del numero e del caso. Un'innovazione
risalente probabilmente ad epoco di poco anteriore
al VII secolo a.C. è l'introduzione del genere,
percettibile limitamente ai nomi di famiglia." ...

"Per "forma-base" intendiamo la forma più breve e
più semplice del paradigma in età storica, per
"tema" la forma del nominativo-accusativo prima
della caduta delle vocali finali verificatasi in
età alfabetica ... La vocale finale del tema si è
conservata davanti a un suffisso." ...

"La forma-base del plurale è formata per mezzo di
uno dei suffissi _-r_ o _-xva_ ... Nelle parole al
plurale spesso compare prima di _-r_ una vocale (_a_
oppure _e_ o _u_), da considerare come la finale del
tema scomparsa nella forma-base singolare." ...

"L'unico esempio in cui i due suffissi sono
attestati nella stessa parola sono le forme _hilar_,
e _hilxve(tra)_, locativo con posposizione _-tra_
... Ma in questo caso, come negli altri, si
riconosce una differenza funzionale fra _-r(a)_ e
_-xva_, che pure originariamente doveva esistere.
Per quanto concerne la base morfologica della
formazione del plurale appare interessante, rispetto
al plurale locativo _tuSurDi_, 'sui cuscini', già
ricordato, [e] il plurale del locativo plurale
_tusurDir_, 'essi sui cuscini'" ...

"L'uso della terminologia dei casi, ripresa in parte
dal latino, non implica identità di funzioni, ma
solo analogia" ...

"I locativi formati su genitivi come _unialDi_, 'nel
(santuario) di Uni', _velsenalDi_, 'nella zona di
Volsinii', apparentamente così peculiari, diventano
perspicui qualora si considerino le desinenze del
genetivo como semplici suffissi possessivi" ...

"La distribuzione dei suffissi del genetivo I e II
in età recente è chiara per quanto riguarda i
gentilizi: il primo designa il genere maschile, il
secondo il femminile" ...

"La distinzione [del genere], di età relativamente
recente è legata al sistema gentilizio, introdotto
al 700 a.C. ... e deriva probabilmente
dall'influsso delle lingue italiche"

From Helmut Rix's "La scrittura e la lingua", in
Mauro Cristofani (ed.) "Gli Etruschi, una nuova
immagine", Firenze 1985.


Ed. Robertson.